mercoledì 16 settembre 2009

Batman: The Movie





Dal 1966 al 1968 la Fox produsse 120 puntate di una serie televisiva incentrata sulle gesta di Batman e del suo fedele compagno Robin, il ragazzo meraviglia. I telefilm, figli della deriva leggero-adolescenziale delle avventure a fumetti dell'uomo pipistrello operata tra la fine degli anni 50 e la prima metà dei 60, riscossero un forte successo, tanto da sedurre anche il grande schermo, che nel 1966 omaggiò i fan con un lungometraggio che trovava il suo punto di forza nelle funeste macchinazioni tramate per la prima volta all'unisono da quattro dei villains più rappresentativi del serial.
Batman: The Movie, diretto da Leslie H. Martinson, si scopre però nulla più che un sontuoso episodio fuori palinsesto, con inquadrature che fotografano dall'alto e in formato panoramico una inedita Gotham City e un Batman che può permettersi di penzolare in campo lungo dalla Bat-scala del Bat-cottero per saltare su uno yatch dal quale era arrivato un Sos.
La trama, che potremmo tranquillamente definire demenziale, vede il Dinamico Duo alle prese con il rapimento del Commodoro Schmidlapp ad opera dei più temibili criminali di Gotham: il Pinguino, Joker, l’Enigmista e Catwoman. Il diabolico scopo dei super malviventi è quello di sfruttare l’invenzione di Schmidlapp: un disidratatore in grado di prosciugare l’acqua contenuta nel corpo umano fino a trasformare il destinatario del trattamento in un mucchietto di polvere. Usato sui membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, avrebbe portato a un cospicuo riscatto per la loro riconversione in uomini. Questo il plot, dunque;lo svolgimento, in linea con le storie Tv, è puro delirio: colori sgargianti e da parco giochi, inquadrature sbilenche sui cattivi quasi a voler sottolineare un acceso disequilibrio mentale, riprese a 90 gradi di Batman e Robin che scalano muri rigorosamente in posizione orizzontale sul set, dialoghi che già racchiusi in una nuvoletta suonano ridondanti (un esempio su tutti: i due eroi, il commissario Gordon e il comandante O ‘Hara che commentano la fotolista dei criminali attualmente a piede libero su Gotham City), esplosioni di onomatopee sulle scazzottate.
Adam West (Batman) e Burt Ward (Robin) intelligentemente non fanno neanche finta di prendersi sul serio, in questo assecondati dal resto del cast, impedendo così al film di precipitare nel baratro del ridicolo e facendolo invece gravitare sul terreno della simpatica bizzarria. Che si premia anche di una capatina nelle regioni del cinema comico, in particolare del muto: a un certo punto Batman si trova a dover scegliere il posto più adatto per liberarsi di una bomba (tonda e dal colore nero) ma ostacoli in forma di suore, mamma con carrozzina, innamorati in barca e persino un gruppo di paperelle rischiano di fargliela scoppiare fra le mani.
Un Bat-consiglio, in chiusura: se ne trovate traccia nella programmazione delle varie reti, guardate Return to the Batcave: The Misadventures of Adam and Burt (2003). Si tratta di un film per la televisione che narra i retroscena del serial di culto ed è un autentico gioiellino.

Regia: Leslie H. Martinson. Interpreti: Adam West, Burt Ward.
Titolo originale: Batman. Genere: Azione. Durata: 105 min. Produzione: USA, 1966.

Originariamente pubblicato, fatte salve alcune modifiche, su http://www.cineboom.it/

sabato 5 settembre 2009

Scoop


A Londra le lucciole non passeggiano tranquille: archiviati gli agguati di Jack lo squartatore, devono sfuggire ai mortali approcci di colui che le prime pagine dei giornali hanno battezzato il “Killer dei Tarocchi”, per via di quelle carte da gioco lasciate accanto ai corpi delle vittime.
A investigare sul caso, Sondra Prensky, giovane e grintosa studentessa di giornalismo aiutata da un anziano illusionista, Splendini, nome d’arte di Sid Waterman. La soffiata circa l’identità dell’assassino seriale nella persona di Peter Lyman, tra gli esponenti di spicco dell’aristocrazia cittadina, arriva da fonte certa quanto assolutamente fuori dall’ordinario: Joe Strombel, giornalista costantemente sul pezzo e di grande autorevolezza… passato a miglior vita e sfuggito alla sorveglianza della Morte per comunicare a Sondra, durante un esperimento di smaterializzazione operato da Splendini, le congetture della segretaria personale di Lyman circa il proprio decesso per avvelenamento dopo aver iniziato a collegare i delitti con taluni atteggiamenti del datore di lavoro.
Concepire un capolavoro all’anno, o suppergiù, non è certo impresa alla portata di tutti i registi: Woody Allen per un generoso periodo di tempo ha mantenuto alta la bandiera; poi, fisiologicamente e 'umanamente', l’ispirazione ha dovuto tirare il fiato, e anche una delle personalità tra le più influenti della cinematografia mondiale ha dovuto così realizzare opere non all’altezza delle lecite aspettative, sebbene sempre più che dignitose. Ora, uno "storico" cambio di location - Londra al posto della consueta New York - sembra aver giovato alla sagace penna dell’autore di Manhattan e di Crimini e misfatti, che dopo aver ambientato nella metropoli inglese il drammatico e crudele Match Point, architetta un giallo-rosa che non soffre particolari difficoltà a mantenere desto l’interesse grazie a una vivace girandola di situazioni che ben amalgamano il comico al thriller, con punte di genuina suspense.
Scarlett Johansson, dopo il folgorante e sensualissimo esordio alla corte di Allen in Match Point, si conferma nuova musa del cineasta statunitense, ed è talmente deliziosa e funzionale nei panni dell'aspirante cronista sulle tracce dello scoop del secolo, e perdutamente innamoratasi dell'oggetto dello stesso, che Woody sembra defilarsi fin quasi a dividere la scena con lei in qualità di spalla di gran lusso, e il suo Splendini, investigatore controvoglia, è tenero e magnifico quando si appropria di prodezze fino ad allora a lui sconosciute, quelle dell’uomo d’azione, e spinge a tavoletta la sua auto per correre in aiuto di quella che ormai considera la figlia che non ha mai avuto, minacciata da Lyman (un accattivante Hugh Jackman) su una barca nel lago privato dell'uomo in una sequenza che ammicca al Chaplin di Monsieur Verdoux.

Regia: Woody Allen. Interpreti: Scarlett Johansson, Woody Allen, Hugh Jackman.
Titolo originale: Scoop. Genere: Commedia. Durata: 96 min. Produzione: Gran Bretagna/USA, 2006.