L’inquadratura di spalle di Piero Cicala, che attende immobile e silenzioso di riportare alla luce, nel breve lasso di tempo di una canzone, una parte della sua vita morta e sepolta ormai da una buona ventina d’anni, è uno dei momenti più intensi di “Se sei così ti dico sì”, la nuova fatica cinematografica di Eugenio Cappuccio, che si snoda fra la Puglia, Roma e gli Stati Uniti e che gode di un Emilio Solfrizzi abilissimo nel disegnare la parabola umana e artistica di un cantante che negli anni 80 ha stregato le classifiche di vendita con il singolo “Io, te e il mare” e che ora, sceso dolorosamente ma con matura consapevolezza a patti con una realtà che non lo accetta più come uomo di spettacolo, vive lavorando come cuoco nel ristorante dell’ex moglie a Savelletri, in provincia di Brindisi.
L’occasione di un riscatto non richiesto (almeno a livello conscio) gli arriva da Roma, e precisamente dal programma televisivo condotto da Carlo Conti “I Migliori Anni”: tornare a esibirsi sulle mai dimenticate note di “Io, te e il mare”. Eh sì, perché la popolarità ha voltato le spalle a Cicala non per chissà quali demeriti ma semplicemente perché la proposta di un brano: “Amami di più”, dal tono e dai contenuti più seri e profondi, non si confaceva all’immagine ’balneare’ che il pubblico si era fatta di lui.
Vinta la ritrosia, anche grazie all’insistenza di Gianni, chitarrista della band “I magnifici C.C.C.” (Cicala, Ciola, Corrente), riciclatosi come barbiere una volta tramontati i sogni di gloria (declino che rimprovera a Piero e alle sue ambizioni autoriali), l’ex cantante si affida alle cure dell’amico (che vede nel ritorno alla ribalta di Piero l’occasione per una possibile rifondazione del gruppo, monco di Vito Corrente, nel frattempo venuto a mancare) e degli estetisti del paese per una riverniciata al fisico e allo spirito e parte alla volta della Città eterna, dove si imbatterà in Talita Cortès (una brava e convincente Belén Rodríguez), modella e icona planetaria costantemente tallonata da microfoni e telecamere che, inaspettatamente, gli tenderà la mano nel cammino di riconciliazione con se stesso, fino a una nuova consapevolezza del posto che gli spetta nel mondo della musica.
Sigillata dal marchio di qualità dei fratelli Avati in sede di produzione e di soggetto (che piace pensare ispirato a “L’angelo azzurro” di Josef von Sternberg) “Se sei così ti dico sì” è una commedia dal retrogusto parecchio amaro, che invita a una riflessione decisa sul potere spesso castrante del pubblico nei confronti di quell’artista che avverta il bisogno di allontanarsi dai suoi schemi abituali e insieme a far piazza pulita una volta per tutte di pregiudizi assai più che ben radicati, efficacemente riassunti in un’affermazione di Talita: «La gente pensa che siccome sono figa devo essere anche cretina».
"Figa?… Carina!" è la risposta cult di Cicala.
L’occasione di un riscatto non richiesto (almeno a livello conscio) gli arriva da Roma, e precisamente dal programma televisivo condotto da Carlo Conti “I Migliori Anni”: tornare a esibirsi sulle mai dimenticate note di “Io, te e il mare”. Eh sì, perché la popolarità ha voltato le spalle a Cicala non per chissà quali demeriti ma semplicemente perché la proposta di un brano: “Amami di più”, dal tono e dai contenuti più seri e profondi, non si confaceva all’immagine ’balneare’ che il pubblico si era fatta di lui.
Vinta la ritrosia, anche grazie all’insistenza di Gianni, chitarrista della band “I magnifici C.C.C.” (Cicala, Ciola, Corrente), riciclatosi come barbiere una volta tramontati i sogni di gloria (declino che rimprovera a Piero e alle sue ambizioni autoriali), l’ex cantante si affida alle cure dell’amico (che vede nel ritorno alla ribalta di Piero l’occasione per una possibile rifondazione del gruppo, monco di Vito Corrente, nel frattempo venuto a mancare) e degli estetisti del paese per una riverniciata al fisico e allo spirito e parte alla volta della Città eterna, dove si imbatterà in Talita Cortès (una brava e convincente Belén Rodríguez), modella e icona planetaria costantemente tallonata da microfoni e telecamere che, inaspettatamente, gli tenderà la mano nel cammino di riconciliazione con se stesso, fino a una nuova consapevolezza del posto che gli spetta nel mondo della musica.
Sigillata dal marchio di qualità dei fratelli Avati in sede di produzione e di soggetto (che piace pensare ispirato a “L’angelo azzurro” di Josef von Sternberg) “Se sei così ti dico sì” è una commedia dal retrogusto parecchio amaro, che invita a una riflessione decisa sul potere spesso castrante del pubblico nei confronti di quell’artista che avverta il bisogno di allontanarsi dai suoi schemi abituali e insieme a far piazza pulita una volta per tutte di pregiudizi assai più che ben radicati, efficacemente riassunti in un’affermazione di Talita: «La gente pensa che siccome sono figa devo essere anche cretina».
"Figa?… Carina!" è la risposta cult di Cicala.
Originariamente pubblicato su Il Giornale di Puglia in data 22 aprile 2011
Se sei così ti dico sì
Nazione: Italia
Genere: Commedia
Durata: 100 min. Anno: 2011
Interpreti: Emilio Solfrizzi, Belén Rodriguez, Iaia Forte, Totò Onnis
Se sei così ti dico sì
Nazione: Italia
Genere: Commedia
Durata: 100 min. Anno: 2011
Interpreti: Emilio Solfrizzi, Belén Rodriguez, Iaia Forte, Totò Onnis